Gli infermieri lavorano con i pazienti positivi al Covid e con tutte le persone che hanno malattie e sintomi influenzali. Sono stati fra i primi a ricevere il vaccino e, solo nell’ultimo mese, si sono contagiati 1848 operatori sanitari. Stefano Barone, oggi su Fanpage, chiede tutela per questi lavoratori che sono i più esposti al contagio.
“Sono passati sette mesi dalle prime vaccinazioni. – afferma Barone nel video – Occorre verificare la quantità di anticorpi per comprendere se gli infermieri sono ancora protetti dal vaccino”.
I visitatori che devono accedere ad un reparto di terapia intensiva, devono mostrare un tampone negativo eseguito entro 48 ore dall’accesso. Nursind chiede le stesse tutele per gli infemieri che tutti i giorni trascorrono ore con i pazienti. Dopo i recenti casi di colleghi positivi, riscontrati all’ospedale Sant’Eugenio e all’Ospedale dei Castelli, il Segretario Provinciale Nursind, ha chiesto alla Regione Lazio di attivare una campagna di screening, con test sierologici, per il personale sanitario, sociosanitario.
Il rischio è maggiore per gli infermieri dei pronto soccorso, che risultano sempre più affollati. “L’attuale affollamento dei Pronto Soccorso era prevedibile – ha spiegato Massimiliano Conte, delegato RSU – a questo si aggiunge la cronica carenza di personale infermieristico. Difatti, pochi giorni fa, il Nursind ha denunciato lo stazionamento delle ambulanze presso i pronto soccorso del Lazio, dovuto alla mancanza di barelle dove alloggiare i pazienti che risultano in sovrannumero rispetto alle risorse umane e strutturali dei pronto soccorso.