Troppi dipendenti contagiati allo Spallanzani, per questo il Nursind proclama lo stato di agitazione. L’Istituto è centro di riferimento nazionale ed internazionale per le malattie infettive ed i suoi amministratori sono parte attiva della Task Force del Governo. Tuttavia, dall’inizio della pandemia, in questo ospedale persistono delle criticità: “Con le aperture dei nuovi reparti , le assunzioni di infermieri e OSS risultano insufficienti – dichiara il Segretario Aziendale Adriano De Iuliis – e il personale neoassunto non riceve un adeguato affiancamento ma viene immediatamente utilizzato come parte integrante dell’organico.” Questo mette a rischio pazienti e operatori perchè le specifiche procedure, da mettere in atto per la prevenzione del contagio del Covid, devono essere apprese con un addestramento sul campo, non è sufficiente un breve corso di formazione.
L’assistenza ai pazienti con malattie infettive presenta delle criticità, pertanto l’inserimento va fatto con i dovuti tempi. Lo scrive il sindacato che richiede anche uno screening periodico Covid per i dipendenti, con l’uso di test antigenici rapidi che permettano l’individuazione di eventuali cluster. A tal proposito il sindacato segnala l’inadeguatezza di alcuni dispositivi di protezione come i filtranti facciali. Molti infermieri inoltre hanno contratto il virus sul posto di lavoro e sono da tempo in attesa dell’apertura della pratica di infortunio professionale.
Riguardo il riconoscimento economico, il Nursind Spallanzani fa presente che la Direzione ha disatteso l’accordo per trattare il bando per le Progressioni Economiche Orizzontali (FASCE). Un giusto riconoscimento economico sarebbe apprezzato al personale che sta facendo grandi sacrifici, mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri cari.
Comunicazione Nursind Roma