Violazione dei minimi assistenziali: a Tor Vergata il NurSind torna a segnalare una prassi diffusa in molti ospedali di Roma e provincia. Si tratta dell’apertura di posti letto aggiuntivi in assenza della dotazione adeguata di personale infermieristico. Tale grave illecito è purtroppo molto frequente e comporta gravi ripercussioni sulla salute psicofisica degli infermieri, oltre alla violazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Posti letto aggiuntivi in emergenza
Nel comunicato odierno, la segreteria aziendale NurSind Tor Vergata, con FUG Dipartimento Università, evidenzia la carenza organizzativa dell’amministrazione che tarda a superare questo problema. Si continua infatti a disporre l’apertura di posti letto in condizioni d’urgenza, senza il personale adeguato a garantire i minimi livelli di assistenza. “Un particolare riguardo va dato alla TIPO- Trapianti, – afferma il segretario aziendale Alessandro Iacchetti – dove è costantemente attivato il settimo posto letto, senza il personale d’assistenza.” Iacchetti sottolinea inoltre che, nella TIPO trapianti, per l’allocazione logistica e per l’altissima complessità assistenziale, andrebbe mantenuto in occasione il rapporto 1:1, ovvero un infermiere per ogni paziente. Questo rapporto risulta dimezzato, difatti per sei pazienti sono stati assegnati solo tre infermieri, il NurSind richiede la celere assegnazione di almeno un’altra unità.
Violazione dei minimi assistenziali
Il sindacato degli infermieri rileva l’impiego del personale infermieristico in attività assistenziali più gravose e stressanti del dovuto a causa della mancata allocazione dell’adeguato personale. Come ben descritto nel decreto Polverini 90/2010, la dotazione organica dei personale medico ed infermieristico deve essere rapportata alla tipologia delle attività svolte. Pertanto si chiede che venga prevista:
- La presenza H24 di un dirigente medico anestesista rianimatore ogni 4 posti letto;
- La presenza di un infermiere coordinatore;
- L’ adeguamento del personale alla tipologia e all’intensità delle attività svolte nelle tre Terapie Intensive.
Secondo il Segretario Aziendale Nursind, Stefano Iacchetti, manca la programmazione per affrontare queste criticità. “Si tratta di una scelta per risparmiare sul numero di infermieri da impiegare. – spiega- Ma questa violazione ricade sugli infermieri in servizio che si ritrovano un aggravio di lavoro con conseguenti rischi per sé e per i pazienti.”
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