Con cifre e numeri importanti torna a far notizia in questi giorni la problematica relativa al cosiddetto ‘blocco barella.’ Si tratta di un fenomeno preoccupante che il Nursind Ares 118 denuncia da anni e che vede una media quotidiana di 10-15 ambulanze bloccate nei pronto soccorso della capitale. Un problema che rischia ormai di essere considerato fisiologico.
Il blocco barella comporta rischi e disservizi
Il problema sembra divenuto fisiologico a tal punto che non fa più notizia, tuttavia sono innumerevoli le criticità che ne conseguono. Il ‘blocco barella’ comporta infatti gravi rischi per il sistema territoriale dell’emergenza, problematiche che si ripercuotono in termini di efficacia, efficienza e qualità delle cure. Il sistema 118 si ritrova quotidianamente sprovvisto dei mezzi e del personale sufficiente perché gli stessi sono ‘sequestrati’ nei pronto soccorso in attesa della restituzione della barella. ” Riteniamo necessario, e non più procrastinabile, il potenziamento del sistema 118 in termini di risorse umane e strumentali “ afferma Alessandro Saulini nel comunicato sindacale.
Valorizzare concretamente l’expertise
Il Segretario NurSind Ares 118 chiede assunzioni immediate nonché l’aumento e il rinnovo del parco mezzi aziendale ormai vetusto. ” Chiediamo assunzioni immediate di tutte le figure professionali atte a garantire in tempi brevi la completa reinternalizzazione del servizio ed il potenziamento della capacità di risposta del SET 118 alle emergenze extraterritoriali.” Prosegue Saulini. In attesa della predisposizione di un concorso ad hoc, le assunzioni possono essere effettuate attraverso procedure urgenti e manifestazioni di interesse ponte. Il Segretario auspica che venga finalmente riconosciuto l”expertise e le competenze professionali degli operatori che da anni presentano servizio per il 118, nei mezzi in convenzione o nelle centrali operative attivate per il Covid-19.