Nel pomeriggio di ieri i dirigenti provinciali NurSind Roma hanno incontrato Francesco Rocca, candidato alla presidenza della Regione Lazio. Erano presenti Stefano Barone e Alessandro Saulini, rispettivamente segretario provinciale e amministrativo, il Coordinatore NurSind Lazio Alessandro Iacchetti, ed i dirigenti Adriano De Iuliis e Luca Mattia Franci. L’incontro è iniziato con la presentazione del sindacato delle professioni infermieristiche da parte di Stefano Barone: “Oggi, con soddisfazione, ci ritroviamo a rappresentare 4000 colleghi soltanto nel Lazio. In vista di ciò, siamo qui a presentarle alcuni temi che stanno a cuore al NurSind Roma.”
Durante l’incontro sono quindi stati affrontati i seguenti argomenti: la carenza di personale infermieristico e di supporto, il vincolo di spesa sul tetto del personale, la sicurezza sul posto di lavoro, la sanità territoriale, la valorizzazione delle professioni infermieristiche e il vincolo di esclusività.
Le aggressioni al personale
Pochi giorni fa, abbiamo registrato un nuovo episodio di violenza nei confronti di un infermiere del pronto soccorso dell’Ospedale di Ostia. Richiamando l’episodio, Barone ha spiegato che le aggressioni sono spesso la conseguenza di criticità ormai divenute croniche: criticità legate al sovraffollamento, criticità legate ai giorni di permanenza degli utenti all’interno dei pronto soccorso, criticità legate all’assenza di percorsi efficaci per il deflusso dei pazienti verso le unità operative. Queste problematiche investono il personale che opera in prima linea nell’assistenza. “Anche per questo precisiamo che i posti di polizia andrebbero predisposti h24, con priorità per la notte, perché è durante quel turno che avvengono la maggior parte delle aggressioni.” Chiarisce.
Necessario un cambio di rotta
In vista di ciò “Nel NurSind Lazio, ed in particolare come NurSind ARES 118, sentiamo forte il bisogno di un cambio di rotta nella gestione del sistema dell’emergenza ed una chiara discontinuità rispetto all’attuale organizzazione.” E’ intervenuto così Alessandro Saulini che ha chiarito come il sistema dell’emergenza laziale vada necessariamente riorganizzato. Su questo tema il Dottor Rocca si è mostrato disponibile a collaborare, spiegando che la sua attenzione al tema lo ha portato a strutturare l’osservatorio sulle aggressioni al personale sanitario e che, in base alla sua esperienza, il settore del volontariato può avere un ruolo per offrire supporto ai cittadini e alleggerire i professionisti.
Le case della salute vuote
“Il PNRR ha portato alla costruzione o ristrutturazione di immobili. -precisa Barone– Ma se chiediamo ai cittadini cosa si fa nelle case della salute, la maggior parte di essi non lo sa. Ed anche per questo si riversano nei pronto soccorso, non trovano risposte nel territorio.” Si è parlato quindi di programmazione dell’assistenza sanitaria e di riqualificazione del personale. Secondo Rocca sarebbe utile distribuire i corsi di formazione sul territorio laziale, evitando di accentrare la formazione a Roma. Questo potrebbe promuovere lo sviluppo di professionisti a livello locale, a favore della medicina territoriale.
La carenza di personale
“In pianta organica mancano gli OSS che si occupano dell’assistenza alberghiera – ha spiegato Alessandro Iacchetti – Reperire questi OSS è tutt’altro che difficile e consentirebbe alle professioni infermieristiche di occuparsi delle attività di loro competenza, evitando così il demansionamento degli infermieri.”
“In moltissime strutture il personale è al minimo, – interviene Barone – basta un’assenza per malattia o permesso ed il sistema va in sofferenza. Per questo le chiediamo di rivalutare il tetto di spesa sulle assunzioni a tempo indeterminato. Quindi, laddove Lei dovesse diventare presidente, ci auguriamo che l’asse con il governo faciliti questa possibilità. Tra l’altro, finché l’assunzione di professionisti viene catalogata come una spesa, non si andrà da nessuna parte. Si tratta invece di un investimento.”