Il Segretario Provinciale NurSind Roma, Stefano Barone, è stato intervistato in diretta al telegiornale di Teleroma 56 (guarda il video). L’argomento caldo di questi giorni è la sicurezza degli infermieri in servizio nei settori dell’emergenza. Da tempo il NurSind lavora per tutelare i colleghi che sono spesso vittima di aggressioni fisiche e verbali, e gli ultimi episodi avvenuti a Roma non fanno che confermare quanto già richiesto dal sindacato.
Lavorare in emergenza senza tutele
Torniamo purtroppo ad affrontare questo tema, sul quale lavoriamo da anni – afferma Stefano Barone – Non è più procrastinabile un intervento atto a garantire la sicurezza sul lavoro per gli operatori sanitari. Il Segretario Provinciale rinnova la proposta di avere un presidio di polizia all’interno dei pronto soccorso. La vigilanza privata può essere un deterrente ma le forze dell’ordine sono le uniche che possono realmente intervenire. Con la nostra esperienza, all’interno degli ospedali romani, abbiamo visto che la vigilanza privata spesso non è sufficiente a garantire la sicurezza, difatti vengono poi chiamate le forze dell’ordine che non sempre riescono ad arrivare in tempo utile.
Il rischio è anche dei pazienti
Marco Fabriani, direttore Tg56, spiega che quando, all’interno di un ospedale, avviene un episodio di violenza, il rischio è anche per i pazienti presenti. Difatti da una parte gli operatori hanno difficoltà a svolgere il loro lavoro di assistenza e, dall’altra, i pazienti che assistono ad un episodio rischiano di rimanerne coinvolti fisicamente. Barone spiega che, proprio per questo, negli ospedali è prevista una stanza per la vigilanza, stanza che generalmente non viene utilizzata. Il Nursind chiede quindi l’attivazione di un presidio che è già previsto.